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• Il Premiato Pastificio Afeltra

I pastai Afeltra sono stati numerosi e l’ultimo marchio che ancora è tra i più noti di Gragnano per la qualità della sua produzione è quello di Olimpio Afeltra. Oggi la pasta Afeltra è considerata un prodotto per buongustai, tanto da essere inserita nel circuito Slow Food. Macchinari modernissimi hanno sostituito impianti ormai obsoleti, rispettando i tempi e i modi dell’antica tradizione gragnanese: un connubio che si è rivelato subito vincente. Il pastificio, un imponente edificio impreziosito da maestosi portali scolpiti in pietra vesuviana, è ubicato nel cuore di Gragnano, lungo quella via Roma raffigurata in immagini storiche, con la “spasa” della pasta disposta all’aperto per l’essiccazione al sole, su terrazzi o in strada. A metà Ottocento, per favorire al meglio le condizioni microclimatiche dell’asse elio-termico, e consentire l’essiccazione naturale, la Municipalità dispose l’allargamento della strada e rigide norme sull’altezza dei fabbricati, disposti come una cortina continua sui due lati. Erano quasi tutti opifici di paste lunghe, la specialità di Gragnano, la più difficile da imitare. Una quarantina erano infatti i pastifici che si affacciavano su quella strada che fu intitolata al Soprintendente Sancio, grazie al quale si ebbero i finanziamenti per la sua realizzazione. Successivamente la strada fu lastricata con i resistenti basoli di basalto vesuviano, abbellita con diverse fontane, anche per permettere l’ abbeverarsi agli animali che trainavano i pesanti carri con il grano in entrata e le casse di pasta in uscita dalla città. Per favorire la pulizia della strada i pastifici si addossarono l’onere del suo spazzamento continuo fin dal 1832. Con l’apertura della ferrovia, avvenuta nel 1885, il cuore industriale di Gragnano fu collegato alla stazione con un ponte ardito che scavalcava il torrente Vernotico, dove veniva caricata la pasta diretta al porto di Napoli per l’imbarco per le Americhe e per le spedizioni ferroviarie in tutta l’Europa. L’industria della pasta è stata per Gragnano una fortunata combinazione microclimatica, favorita anche dalla purezza dell’acqua che sgorga dalle numerose sorgenti dei Monti Lattari, dalla conoscenza delle semole che per secoli si sono macinate nella Valle dei Mulini, dalla lungimiranza degli amministratori pubblici che nel corso dell’Ottocento favorirono con numerosi provvedimenti la crescita di questa attività e non ultimo dalla maestrìa di intere generazioni di pastai, imprenditori ed operai, che con passione e sacrifici hanno realizzato un prodotto perfetto, affinandone la qualità giorno dopo giorno, generazione dopo generazione, fino a farne un Arte. Quell’Arte Bianca che è sinonimo di Gragnano, Città della Pasta.

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